Sicuramente possiamo dire che negli ultimi anni sono cambiate le forme di acquisizione delle conoscenze e dei saperi perché le tecnologie ed il web danno nuove opportunità. Non mancano a questo riguardo posizioni critiche in cui si dice che tutto questo porterà all’abbandono del cartaceo e della cultura. Credo, invece, che le tecnologie con i dispositivi mobili, come gli iPad, non debbano considerarsi un’alternativa al libro, ma strumenti potenti da integrare sapientemente con la conoscenza di carta. A scuola occorre usare i nuovi mezzi attraverso pratiche manuali e tecnologiche dando spazio alla riflessività e a forme di lettura e studio anche digitali. Lo schermo dell’iPad non farà diventare i nostri alunni più intelligenti, ma nemmeno gli brucerà le sinapsi come qualcuno sospetta. Un bambino che si avvicina all’iPad e tocca il suo schermo lo fa perché poi sa che succederà qualcosa di magico !Quando abbiamo progettato le nostre aule 3.0 i dispositivi mobili dovevano essere in un numero sufficiente da poterci lavorare a piccoli gruppi per imparare a lavorare in modo cooperativo o individualmente in gruppi di ridotte dimensioni.