Il lupo che fa paura, che non fa entrare nel bosco e che divora con le sue fauci ogni preda, altro non è che una comoda leggenda! Eh, sì, oramai lo dovrebbero sapere tutti che nessun lupo ha mai sbranato alcun essere umano. Alla fine, cosa fanno mai i lupi? Vivono pienamente il bosco, ne conoscono le dinamiche e si spingono a cercare sempre nuovi punti di vista e nuove prospettive. In questi viaggi, talvolta anche molto faticosi, il lupo incontra sempre qualcuno che scappa e urla, magari senza neanche averlo visto, perché crede che lo voglia mangiare in un sol boccone. Quanta fatica fa il nostro lupo a spiegare a “I tre porcellini”, ai ” Sette capretti” , alla Strega di Hansel e Gretel, a Cappuccetto Rosso e a Biancaneve che lui vuole solo vivere la primavera del bosco facendo una bella festa e cucinando per tutti l’ottima torta di zia Rosetta.
All’interno del progetto di continuità con la Scuola dell’Infanzia, abbiamo concluso il nostro viaggio con quello che viene definito un “compito autentico”, salutando e accogliendo “i piccoli” che il prossimo anno faranno la prima classe. Gli alunni e le alunne delle quinte della Guizzi hanno realizzato ciascuna nella propria classe una rappresentazione della storia ” Il Lupo che entrava nelle Fiabe” . Il compito di realtà è una normale attività della vita reale in cui si utilizzano tutte le capacità acquisite e la creatività per risolvere un problema vero. Gli alunni hanno letto il libro, lavorato in gruppo, ricercato i personaggi, le parti da recitare e i materiali occorrenti per la rappresentazione, lavorando a scuola e a casa, utilizzando le conoscenze possedute per svolgere il compito.
Il pieno coinvolgimento di tutti gli alunni e il loro sentirsi i veri protagonisti sono stati gli ingredienti più importanti per la positiva realizzazione di questo compito autentico.
Con questa storia si conclude un lustro bellissimo con alunne, alunni e genitori meravigliosi che non hanno mai creduto alle fiabe sui lupi cattivi!
Allora in in bocca al lupo a tutti e tutte!
Ultima raccomandazione, non rispondete “crepi”, ma “grazie di cuore”, perché l’origine dell’augurio fa riferimento all’amore di mamma lupo che, per proteggere dai pericoli i propri cuccioli, lì sposta da una tana all’altra, prendendoli, appunto, delicatamente tra i denti. Quindi ogni volta che qualcuno ce lo augura sta desiderando per noi tutto il meglio possibile.
GRAZIE DI CUORE A TUTTI!